
OSSERVATORIO ANCE EDILIZIA: BENE LE RIQUALIFICAZIONI MA LA RIPRESA DEL SETTORE SLITTA AL 2018
OSSERVATORIO ANCE EDILIZIA: BENE LE RIQUALIFICAZIONI MA LA RIPRESA DEL SETTORE SLITTA AL 2018 https://www.italsoft.net/wp-content/uploads/2017/07/osservatorio-ANCE-e1504607358954.jpg 900 612 ITALSOFT GROUP ITALSOFT GROUP https://www.italsoft.net/wp-content/uploads/2017/07/osservatorio-ANCE-e1504607358954.jpgIL FUTURO DELL’EDILIZIA #6
Il settore della riqualificazione rimane ad oggi l’ancora di salvezza del comparto edilizio rappresentando ormai quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni, con una crescita stimata rispetto al 2016 dello 0,5%. Tale aumento stimato per l’anno in corso tiene conto della proroga, fino a dicembre 2017, del potenziamento al 50% della detrazione per le ristrutturazioni edilizie e della detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Questo è tra i pochi dati vagamente positivi che emergono dall’Osservatorio Congiunturale sull’industria delle costruzioni – Luglio 2017 – curato dal Centro Studi dell’Ance e presentato lo scorso 19 luglio a Roma dall’Associazione dei costruttori edili.
Osservatorio ANCE: niente ripresa per il settore delle costruzioni nel 2017
Dai dati che sono stati presentati dal Centro Studi dell’Ance emerge con chiarezza la situazione di stallo nella quale versa il settore delle costruzioni, in controtendenza con l’andamento dell’economia del Paese che evidenzia un consolidamento della crescita, con stime del Pil in rialzo.
L’Osservatorio ANCE ha rilevato un calo dello 1,5% degli gli investimenti in nuove abitazioni, un lievissimo aumento (0,2%) degli investimenti in opere pubbliche e, come detto, un aumento dello 0,5% degli investimenti in riqualificazione.
Bene ancora le compravendite, per le quali il 2016 è stato il terzo anno consecutivo di crescita (+18.4% rispetto al 2015). Il primo trimestre 2017 conferma il trend positivo con un +8,6%. La previsione per la fine dell’anno è di 550 mila compravendite. Questa crescita però non produce effetti concreti per la ripresa. La gran parte di questi scambi, infatti, avviene tra privati e riguarda per lo più case obsolete, non efficienti dal punto di vista energetico e prive delle necessarie misure di sicurezza. Basti pensare che il 70% degli edifici è stato costruito prima del 1974, prima cioè dell’entrata in vigore della normativa antisismica.
Ripresa edile possibile nel 2018
Dovrebbe andare meglio il 2018 con una stima di crescita degli investimenti per il comparto delle opere pubbliche del 4%, ma diventa fondamentale il superamento delle difficoltà legate alla trasformazione in cantieri delle ingenti risorse disponibili.
La previsione dell’Ance per il 2018 è di un aumento dell’1,5% in termini reali degli investimenti in costruzioni su base annua.
Le misure per il rilancio degli investimenti territoriali, l’avvio del programma piano Casa Italia per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e del territorio, le ricostruzioni nel Centro Italia, il rafforzamento degli incentivi fiscali per il miglioramento sismico, si presume manifesteranno concretamente i loro effetti solo a partire dal prossimo anno.
“Riqualificare” è la parola d’ordine
Detto che il 70% degli edifici è stato costruito prima del 1974, prima cioè dell’entrata in vigore della normativa antisismica, occorre intervenire tempestivamente per favorire il processo di rigenerazione urbana e di sostituzione edilizia.
Per rafforzare la ripresa del settore, secondo l’Ance è necessario che venga prorogata la detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di case in classe energetica A o B.
Analogamente, per innescare una profonda riqualificazione del patrimonio immobiliare si deve estendere alle zone a rischio sismico 2 e 3 la detrazione Irpef fino 85% del prezzo di vendita (fino ad un massimo di 96.000 euro) per l’acquisto di case antisismiche, derivanti da interventi di demolizione e ricostruzione.
E’ opportuno inoltre introdurre l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastali in misura fissa (pari a 200 euro ciascuna) all’acquisto dalle imprese edili di immobili da riqualificare. E’ necessaria la messa a regime della detrazione Irpef per il recupero edilizio, nell’attuale modalità “potenziata” e della detrazione per interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2017.
Semplificare le procedure un altro imperativo
Occorre poi intervenire in modo efficace per attivare la semplificazione delle procedure urbanistiche ed ediliziE introdotte da recenti provvedimenti, ma che ancora troppo spesso non riescono a concretizzarsi in prassi quotidiane da parte degli enti locali. Troppi sono ancora i passaggi e gli adempimenti burocratici che frenano e ritardano ogni intervento: tra il progetto e la realizzazione di un edificio o di un’opera pubblica trascorrono ancora tempi biblici,
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