
DAL CANTIERE ALLA FABBRICA: L’EDILIZIA OFF-SITE PUO’ RIVOLUZIONARE IL SETTORE?
DAL CANTIERE ALLA FABBRICA: L’EDILIZIA OFF-SITE PUO’ RIVOLUZIONARE IL SETTORE? https://www.italsoft.net/wp-content/uploads/2017/06/Edilizia-Modulare.jpg 1000 680 ITALSOFT GROUP ITALSOFT GROUP https://www.italsoft.net/wp-content/uploads/2017/06/Edilizia-Modulare.jpgIL FUTURO DELL’EDILIZIA #3
Nell’ultimo secolo ci sono stati diversi tentativi di utilizzare la prefabbricazione ma solo le più recenti innovazioni nei processi manifatturieri e di progettazione stanno portando a una crescita nell’utilizzo di componenti prefabbricate, prodotte per l’appunto in fabbrica ed assemblate in cantiere.
Si parla di EDILIZIA OFF-SITE in riferimento a quei processi costruttivi caratterizzati da una fase industriale che rimpiazza attività svolte in cantiere. Di questo argomento si sta ricominciando a parlarne in Italia, anche con i fatti, sia per la realizzazione di nuove costruzioni sia per interventi di riqualificazione e ristrutturazione.
L’edilizia off-site offre interessanti vantaggi perché permette di:
- velocizzare il processo di costruzione;
- impegnare manodopera qualificata, che lavora in un ambiente chiuso e controllato senza incidenza del clima;
- progettare con precisione, riducendo gli errori e la produzione scarti;
- portare nell’edilizia la qualità e le conseguenti garanzie di prestazione, tipiche di un processo industriale.
Edilizia off-site è il concetto chiave del cambiamento proposto a REbuild 2017
Edilizia off-site è stato il tema centrale di REbuild, l’evento dedicato al settore delle costruzioni e riqualificazioni che si è svolto il 22 e 23 giugno a Riva del Garda.
“L’edilizia off-site – spiegano gli organizzatori dell’evento – permette di coniugare la varietà della produzione personalizzata tipica della manifattura evoluta e l’adattamento alle peculiarità di ogni sito e di ogni progetto. Già in atto in diversi paesi europei, l’ibridazione dei processi produttivi tra fabbrica e cantiere ha impatti economici e sociali profondi: maggiore efficienza, minori costi, maggiore affidabilità nei tempi di consegna e negli standard produttivi, nuovi luoghi di produzione con maggiore sicurezza e comfort.”
L’edilizia che integra fabbrica e cantiere si avvale di tecnologie diverse. Può intervenire sul riuso così come nella nuova produzione e rappresenta una rivoluzione capace aggregare superiori standard tecnologici ed economici, ma anche ambientali e sociali.
Il settore dell’edilizia, si è spiegato nella plenaria di apertura di REbuild, cambia pelle e si trasforma mutuando logiche e processi della manifattura entro sequenze produttive comunque condizionate dalla natura peculiare degli interventi edilizi.
“Off-site” è la parola chiave di chi guarda con interesse al digitale e all’industrializzazione, e di chi applica soluzioni ispirate all’automazione robotizzata e all’artigianato evoluto.
La rivoluzione in atto inciderà su efficienza e sostenibilità e richiede un cambio culturale che riguarda tutta la filiera, da chi fa il progetto a chi utilizzerà gli immobili. «Per un settore in trasformazione dopo anni di crisi – spiega Thomas Miorin, presidente di REbuild – la parola d’ordine è innovazione.
Edilizia off-site e ristrutturazione: un binomio possibile
“Rigenerarsi in qualità e bellezza – spiega Thomas Miorin, ideatore di REbuild – coinvolgendo gli operatori più accorti. Stiamo parlando di 18 milioni di case da riqualificare, il 76% delle nostre abitazioni ha più di 40 anni. Se lo facciamo si produrrà benessere e qualità della vita per tutti i settori, non solo a livello edile. Miglioreranno i quartieri, ci sarà benessere e un generalizzato risparmio, anzitutto energetico”. Secondo una recente indagine, la spesa media delle ristrutturazioni per la casa s’aggira attorno a 45 mila euro annui.
Barcellona è uno degli esempi di come stia già cambiando in tal senso il settore delle costruzioni. Nella città catalana, sono già diversi gli esempi di attici prefabbricati e di giardini costruiti su misura per essere inseriti, già pronti, sui tetti degli edifici, con una riduzione a circa un terzo dei tempi di costruzione. In pratica, gran parte del lavoro viene fatto “off-site”, cioè non in cantiere, ma in fabbrica, prefabbricato, con il vantaggio di ridurre gli sprechi, migliorare la sicurezza dei lavoratori e poter contare su tempi ridotti dal 30 al 50% e costi certi di realizzazione.
L’edilizia off-site deve essere un fattore di innovazione non solo per le nuove costruzioni, ma anche per la riqualificazione dell’esistente. In Italia l’88% degli immobili possiede una certificazione energetica peggiore della classe C, il 75% delle case ha più di 40 anni e il 42% degli edifici necessita di interventi di manutenzione immediati (5% condizioni pessime), straordinarie (41%), ordinari (54%). In particolare la vera sfida ad oggi nel nostro Paese è la rigenerazione delle tipologie più bisognose di intervento: i condomini degli anni 50 e 60 delle periferie delle nostre città.
Per il raggiungimento di questo obiettivo lavora il gruppo di Energiesprong Italia. Nato in Olanda, Energiesprong è un processo che consiste nel guidare l’innovazione di prodotto e di processo grazie alle potenzialità dell’industria 4.0 in modo da creare modelli di riqualificazione ripetibili e sostenibili, con un effetto domino su domanda e offerta.
Partito con quattro aziende di costruttori, il progetto in Olanda ha portato alla rigenerazione di 111mila abitazioni, 2000 delle quali sono state convertite in edifici a consumo zero.
L’idea, dopo essere stata replicata in molti paesi tra cui Inghilterra, Germania, Francia, avrà ora uno sviluppo anche in Italia.
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